Spesso ci si chiede quale sia la differenza tra procura e delega bancaria, ma in realtà spesso possono essere ritenuti sinonimi: un soggetto può compiere un’operazione per il mezzo della persona a cui ha dato delega.
Procura bancaria vs procura notarile
Nel caso della delega sul conto corrente è sufficiente che delegante e delegato si rechino in banca e compilino l’apposito modulo dopodiché gratuitamente e per un numero definito di operazioni e indefinito di tempo tale procura rimane valida. Le cose cambiano quando si parla di procura notarile.
La procura notarile
La procura notarile è necessaria tutte le volte in cui si deve stipulare un atto che necessiti della forma notarile senza poter incontrare il notaio personalmente, ma vale solo per determinati atti: per esempio, non può essere data delega per i c.d. “atti personalissimi” e il perfezionamento di un testamento, e non può eccedere i limiti previsi nell’atto di delega, ad esempio il delegato avendone il potere può acquistare un bene immobile, ma non può operare altre decisioni come scegliere l’impresa per la ristrutturazione dello stesso.
Procura generale vs procura speciale
A proposito di limiti alla procura è bene sottolineare che è possibile dare una procura speciale nell’ambito di una specifica e circoscritta transazione: ad esempio quando devo comprare un immobile e non posso muovermi posso incaricare per procura una persona che si presenterà a mio nome e per mio conto a concludere la transazione. Tale operazione costa indicativamente tra i 150- 250 euro.
Oppure, se in generale ritengo utile nominare qualcuno che mi rappresenti per le mie incombenze verso terzi nei rapporti bancari, controversie giudiziarie, compravendite, di natura fiscale posso dare una procura generale. In questo caso il costo del notaio sarà di circa 1000 euro e vista l’ampiezza del raggio di azione del delegato è chiaro che si tratti di una scelta particolarmente delicata che il delegante deve compiere in modo ponderato e nel pieno delle sue facoltà. Nel caso ciò non sia possibile chi si occuperà di tali questioni non sarà un procuratore ma l’amministratore di sostegno incaricato dal tribunale. Quest’ultima soluzione è tipica di persone che si trovano in un momento di fragilità psicologica documentata da perizia medica e da decreto di nomina di un Giudice che individua l’amministratore di sostegno (ADS) poteri e responsabilità (seguirà altro articolo sul tema dell’amministrazione di sostegno).
Nel caso però ci si trovi in un momento di vita ancora favorevole ma in cui non si ha più la volontà di stare dietro al pagamento di canoni di locazione e degli andamenti degli asset, finanziari e non, la procura generale può essere un buon modo per mettere alla prova le capacità di occuparsi di tali questioni dei propri eredi (o persone a noi care) a cui si pensa in un futuro di lasciare tali questioni senza però spossessarsene finché si è in vita.
La personalizzazione e la specificità della procura
Il testo di una procura generale può essere personalizzato a seconda della specifiche esigenze individuali e costituisce anche un modo preventivo di risolvere eventuali criticità dovute a improvvisi ed imprevedibili situazioni. Prendiamo per esempio l’impossibilità di compiere determinate azioni, la procura generale è in quest’ottica vista come strumento di protezione sulla gestione operativa del patrimonio. Si immagini il caso di una persona che ha la necessità di vendere un immobile o vendere dei fondi in un determinato momento della sua vita a causa di un imprevisto, non solo dovuto a condizioni fisiche ma anche logistiche. Mi trovo bloccato in una località e dovrei invece essere presente per un importante atto in un altro posto. Insomma la procura, può risolvere molti problemi, bisogna solo avere l’attenzione di tararla correttamente alla propria situazione.